martedì 13 luglio 2010

La pensione è un problema di solidarietà


e non di rendimento economico o di tassazione dello stato.
Allora perché arroccarsi sulla linea Maginot della pensione di anzianità?  Chiediamoci casomai il perché di questa istituzione tipicamente italiana..

Credo che nessuno possa contestare che il sistema pensionistico nasca per garantire a tutti i lavoratori, oltre alla sicurezza economica nella vecchiaia, una sorta di mutua assicurazione a copertura di sfortunati eventi della vita. Senza arrivare allo specifico istituto della pensione di invalidità, la raccolta collettiva garantisce il singolo privandolo allo stesso tempo della possibilità di guadagnare di più rischiando di più. Evitando, insomma, di avere ricchi (abili o fortunati) ed indigenti (incapaci o sfortunati), preferendo dignità per tutti.
Più in generale il sistema pensionistico ha l'obbiettivo di redistribuire risorse accolte dalla collettività degli aderenti in funzione del reale bisogno del singolo, soccorrendo chi è più sfortunato attraverso un piccolo contributo di tutti i fortunati, garantendo ad ognuno una vita dignitosa fino alla conclusione naturale.
Se questa è l'ottica, la pensione di anzianità è una singolarità, anche facendo salvo il principio di lavoro usurante (che comunque perde rilevanza mano a mano che la tecnologia e la civiltà rendono sempre meno frequenti i casi di usura fisica). 
L°anzianità non è un aspetto di solidarietà, ma di remunerazione: tanto ho lavorato e quindi, indipendentemente dalla mia età anagrafica e dalla condizione psicofisica, ho diritto al trattamento pensionistico perchè ho versato per tutti questi anni.
Questo alla faccia dei coetanei che hanno avuto la sfortuna di incappare in periodi di disoccupazione prolungati, che hanno avuto difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro - caso sempre più frequente - e via di questo passo. Sei stato disoccupato? Peggio per te, lavora ancora.
E normalmente il soggetto lo farebbe volentieri, solo che il lavoro ci fosse anche a sessant'anni...  arriviamo all'assurdo che chi ha cumulato il diritto alla pensione viene preferito a chi ha ancora necessità di lavorare perché gode di sgravi parafiscali, per non parlare dei pensionati che lavorano in nero (o in grigio), ma questo è un discorso ancora diverso...
Una proposta di eliminare in toto il concetto di anzianità, lasciando solo quello di età anagrafica, è così inammissibile? 
Si potrebbe portare la pensione di vecchiaia a 62 o 63 anni. e ovviamente, come già succede con il sistema contributivo, chi più ha versato più ottiene in pensione, ma non prima. E incoraggiando e/o riformando il mercato del lavoro perché continui  a occupare gli ultracinquantenni si possono ottenere anche significativi benefici per l'equilibrio economico del sistema pensionistico collettivo.


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