sabato 28 aprile 2012

Chi paga le strade? (nota intorno al populismo e all'antipolitica)


Davanti a casa mia c'è una strada. Fin qui nulla di strano, succede a molti.
Questa strada è asfaltata. Sulla strada si affaccia il mio garage, e l'inverno viene pulita dalla neve; sotto l'asfalto scorre la fogna, cui la mia casa è collegata. 
Tutto ciò,ce non solo, e per tutte le case della mia città, non lo pago io, ma il mio comune; con soldi veri, facendo lavorare persone vere: chi altri dovrebbe pagarlo? 
E' onere e onore della comunità locale, e nei paesi civili si paga attraverso la tassazione di abitazioni e attività produttive, cioè di chi ne gode i frutti.
Leggo sempre più spesso attacchi alla reintroduzione dell'ICI (ora IMU, come dire diversamente ICI) e ad altre forme di tassazione, e osservo con crescente preoccupazione gli italiani farsi convinti che tutto è dovuto e nulla è da pagare, ammaliati da istrioni e abbindolati da falsi profeti.
Aboliamo l'ICI (chi mi conosce sa che devo pagarla, e che critico l'abolizione da tempi non sospetti) e asfalteremo le strade a spese di chi? Solo delle attività produttive, già sufficientemente massacrate da essere specie in pericolo di estinzione nel nostro paese? Della collettività generale, nonostante fossimo tutti diventati federalisti, o non c'è più una riforma in itinere?
Mi diverte vedere i sindaci (!) schierarsi contro l'IMU, di cui incassano l'intero importo per la prima casa: non è troppo comodo pretendere ritorni dallo stato (per spendere) senza renderne conto ai concittadini (di quanto si deve e si può spendere)?
E poi ricordare che sotto la strada c'è la distribuzione di acqua, luce, gas, telefono e banda. Affidiamo tutto al mercato,  per cui non ci sarà acqua, luce, gas e banda per la campagna, per i quartieri poveri, per le città dormitorio e comunque dove non c'è un ritorno? E perché non eliminare la tassazione in totale e rinunciare a polizia, difesa, smaltimento rifiuti, protezione dell'ambiente, ospedali, scuole e civiltà?

Giusto scandalizzarsi per quanto male i soldi sono stati e sono spesi, ma attenzione a voler non riflettere e buttare l'acqua sporca col il bimbo dentro. Vi piacerebbe una società con gli ospedali solo per i ricchi, le scuole per chi se le può permettere, quartieri blindati da polizie private ed altri allo sbando sociale? Dove la misura sia il bene privato e non il bene comune, in cui la persona conti per la capacità di spesa e non in quanto cittadino, persona, uomo? Questa e la strada giusta; diceva Nice, la legge è un'invenzione dei più deboli per incatenare i più forti.

Non ci piace l'attuale situazione, corruttela e privilegio dominante? Eppure sono quarant'anni che NOI - cittadini - tolleriamo, giustifichiamo e affranchiamo corruzione, clientelismo e parassitismo sociale: dove eravamo quando c'era da sturarsi il naso? 
Ora preferiamo la sospensione della democrazia, perché questo è la rinuncia alla politica, non il governo tecnico, che se mai somiglia più alla dittatura nella Roma antica che nella storia moderna; è molto più comodo e facile che tirarsi su le maniche e rimettere ordine nella nostra vita personale e collettiva.

Buona fortuna.