giovedì 25 giugno 2009

Di Liberi e Forti, c'é n'è ancora?


Perché dovrei scegliere tra il bianco e il nero (o meglio, tra il nero e il rosso)?
Tra l'onnipotenza del mercato e la relatività dei Valori?
Tra xenofobia e buonismo?
Tra populismo e inconcludente demagogia?
Tra ricerca del Potere e ricerca del Potere?
Tra "Fare quello che mi pare" e "Lo stato ha il dovere di provvedere"?

Se ancora qualcuno crede che la politica sia il perseguimento del bene comune, perché non è possibile coinvolgerlo? Pigrizia. paura? Sfiducia, disperazione? Ipocrisia? La brutta abitudine di mettere i puntini sulle i (sarei d'accordo, però la seconda sfumatura del terzo paragrafo...)? Fondamentalismo?

Ma dove sono finiti i liberi e forti (quelli veri, NON quelli che si spacciano per...)?


sabato 20 giugno 2009

Perchè non accendo più i fari?


Tornerò al comportamento pre-obbligo: accendevo spesso gli anabbaglianti, quando il sole è basso e quando è abbagliante. Ma basta tenerli sempre accesi. Perché?
Come tante altre in Italia, è una regola - condividetela o meno - che non viene minimamente fatta rispettare. Come i limiti di velocità, la (ex) 626, la cintura di sicurezza sui sedili posteriori, il bollino blu della macchina, la verifica dei fumi della caldaia, le norme della privacy, la metrologia legale....
Siamo una nazione di legulei, facciamo obblighi incredibilmente contorti e/o assurdi, e poi ci sentiamo in diritto di non rispettarli; in questo assecondati da chi la legge dovrebbe applicarla e non lo fa, per impossibilità oggettiva, disinteresse o coscienza della assurdità.
In qualunque caso, scientemente, infrangiamo una regola e sopratutto giustifichiamo chi lo fa (le tasse?); e normalmente senza protestare con chi la regola assurda o insostenibile la scrive: più comodo ignorarla.
Così non vengono rispettate neppure le regole utili o necessarie... la cintura, il casco, la revisione...

Il risultato educativo? Ognuno ha la "propria" legge, fatta dalle norme che ritiene giuste (e spesso ad personam per lui).
Si comincia da piccoli. I miei sono tutti diritti, di obblighi nessuno.

venerdì 5 giugno 2009

Non ricordo di chi...


L’opzione mediana stride se confrontata in modo diretto con il buon annuncio evangelico, il quale non si muove nell’ambito né del compromesso, né della mediazione. Per questo le voci profetiche devono essere radicali, mentre non devono esserlo quelle politiche. Ascoltare a un tempo le une e le altre è proprio della paradossale condizione del credente che vive nel cuore della città umana.