domenica 6 gennaio 2013

Considerazioni sull'IMU


L'IMU è una tassa ingiusta? Pare che nessuno lo metta in dubbio, nessuno l'abbia voluta, nessuno la voglia mantenere... incongruenze dell'italica politica se non dell'italico popolo.

Controcorrente

E' ingiusta la tassa sulla casa? Eppure una città ha i suoi costi, strade, fogne, servizi coperti, nel migliore dei casi, solo in parte dai canoni di utenza...
Sono convinto che in un paese civile le tasse debbano essere parte della fiscalità generale o tasse di scopo, il cui gettito viene impiegato per un ben specifico scopo. Con un po' di idealismo dico anche che l'impiego dovrebbe essere totalmente trasparente, osservabile e controllabile dal singolo cittadino elettore.
Se le spese della città non sono pagate dai residenti (mi parebbe civile rendere il costo proporzionale alla grandezza e qualità dell'immobile) vuol dire che saranno pagate dalla fiscalità generale, cioè a carico di tutti i cittadini. Indifferentemente dalla località di residenza e quindi dalla qualità del servizio offerto, sfuggendo così l'amministrazione della cosa pubblica a qualsiasi controllo dal basso.. Questo chiedono i sindaci che si stracciano le vesti per l'IMU, piangono per il patto di stabilità, il tutto alla faccia del federalismo che tutti voglio: a me gli onori, ad altri gli oneri?


E' giusta l'IMU? No certo, non solo come tutti i provvedimenti è migliorabile, ma qualche difetto evidente c'è.
L'IMU è regressiva. L'importo non dipende dal reddito ma solo dall'immobile; e l'importo viene dedotto dall'imponibile fiscale, come del resto avveniva per l'ICI. Questo comporta che chi non ha capacità di contribuzione la paga per intero, e più è elevato il reddito, più alto sarà il beneficio di abbattimento dell'imposta. La costituzione italiana prevede l'imposizione progressiva. Progressiva è la fiscalità generale ma in questi ultimi decenni di iperliberismo la progressività viene sempre più a mancare. Non solo perché le tariffe siano meno legate al reddito. Anzi io penso che in un paese con l'evasione a livelli scandalosi, come il nostro, sia meglio che le tariffe siano uguali per tutti (almeno queste le paghino anche gli evasori!). Ma è tendenza di questi ultimi vent'anni e di tutte le economie mature regredire con l'eguaglianza (stupendo questo articolo di Luigino Bruni), diminuendo la progressività dell'imposta diretta, sopratutto per i redditi alti (ricordate l'eliminazione dell'ultima fascia IRPEF) a favore dell'imposta indiretta che non è progressiva.
L'IMU (come l'ICI) privilegia (in maniera scandalosa) i comuni ad alta vocazione turistica: osservo in prima persona lo sfarzo mostrato nei comuni rivieraschi della liguria mentre l'entroterra è desolatamente abbandonato, con comuni non solo microsopici ridotti alla sopravvivenza. Non differente deve essere il resto d'Italia.
L'IMU e ingiusta con gli emigranti, che già affrontano lo sradicamento dal territorio per motivi economici, si costruiscono una vita e quindi in una residenza dove trovano i mezzi di sussistenza, e pagano una tassa maggiorata per la casa avita. Col risultato che viene lasciata andare in rovina (per non pagare in quanto inabitabile) oppure svenduta invece di essere conservata come abitazione estiva che consentirebbe ferie low cost e sopratutto consentirebbe di mantenere il legame con la comunità di origine.


Come dovrebbe essere la tassa sulla casa? Ovviamente è solo il mio parere, ma dovrebbe essere versata interamente, se non direttamente, al comune; usata solo per lo scopo cui è è destinata e con pubblicazione dei capitoli di spesa senza impastoiamenti burocratici che ne rendano illeggibile il bilancio. Anche senza interventi specialistici i cittadini devono potersi rendere conto di quanto è speso per asfaltare, illuminare e pulire le strade, per i sistemi fognari e la manutenzione delle infrastrutture viabilistiche.
Se abito in una città ricca, sarà più bella e più dotata; non sembra ingiusto, entro i limiti imposti dai doveri di solidarietà coi territori disagiati.
Se abito in una città male amministrata ho gli strumenti per rendermene conto (non c'è Roma ladrona che tenga) e se continuo a dar fiducia agli stessi amministratori (molto spesso per la pigrizia di seguire le complicazioni della politica) allora è giusto ne paghi lo scotto. Inveterata abitudine, anch'essa italica, di pretendere che ci pensi qualcuno dall'alto, e senza controllo. E se poi ruba ci si scandalizza.
Non dovrebbe essere diversificata l'aliquota per la seconda casa, è giusto che chi possiede una seconda casa contribuisca in misura maggiore per un presunto maggior reddito? Perché è semplice presunzione che se ho una seconda casa io sia ricco. O non sarebbe più equo che ci fosse una tassazione ulteriore e che fosse legata al reddito prodotto, se affittata (come effettivamente già è); oppure chiamata col suo vero nome, "patrimoniale", ma come tale va calcolata sul vero valore commerciale dell'immobile non su rendite catastali fuori dalla realtà. E limitata a dove l'immobile fosse commercializzabile davvero e non una abitazione vuota in un paese di abitazioni vuote.

Ammetto di essere un poco lontano dal concetto di casa per tutti - e gratis. Ma tanto non devo essere eletto. Diceva Arbore: meditate, gente, meditate.



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