sabato 21 gennaio 2012

Isole pedonali, biciclette ed outlet...


Scoramento e disappunto sono state le mie reazioni  leggendo sul settimanale locale le interviste riportanti i giudizi degli esercenti locali sulla proposta di allargare permanentemente l'isola pedonale.
Scoramento perchè ancora una volta la nostra città di dimostra cieca ai cambiamenti e in inesorabile declino, culturale ancor prima che economico; disappunto nel vedere così sprecata la più grande ricchezza del nostro territorio: la Piazza, ed il centro tutto.
Ci vorrebbe un coraggio oggi non disponibile per rivoluzionare Vigevano e renderla a misura di pedoni e ciclisti, si dovrebbe mettere in discussione l'intera viabilità, con idee nuove e sguardo diverso, lo sguardo delle due ruote; ma questa è l'unica strada per salvare il centro dalla desertificazione.
Nulla è più come una volta. 
Credono davvero i commercianti di poter competere coi centri commerciali lasciando i potenziali clienti arrancare fin alla vetrina con la loro automobile, salvo poi percorrere a passo d'uomo interi isolati in ricerca di un parcheggio che inoltre costa, è scomodo, fa perdere tempo e mette poi fretta nella scelta per l'approssimarsi del termine di sosta? Competere in questo modo con in centri costruiti lungo le principali vie di comunicazione e circondati da ampi e comodi parcheggi?
O non si dovrebbe invece cambiare paradigma e puntare su chi compra in centro come naturale conseguenza di una piacevole, abitudinaria passeggiata? Piacevole perchè immersi in spazi ineguagliabili dall'architettura contemporanea (per i costi, se non altro); perchè luogo di chiacchiericcio e incontri; perchè agibile e sgombro di autoveicoli, da raggiungere (a piedi, in bici) senza litigare con code e varchi.
A questo cliente dovrebbero guardare gli esercizi del centro (allargato): nessuno verrà in via Dante a comprare l'acqua minerale (perchè la compra è un problema a parte). E mentre compra l'acqua minerale comprerà anche i generi di prima necessità e questa guerra è persa contro i supermarket; alle vetrine del centro possono essere riservati gli acquisti più piacevoli, quelli del "perchè è bello". 
Vigevano ha già il suo Outlet: in questi termini va gestito il centro, usando gli stessi criteri del marketing, un po' cinico e freddino, impiegato per valutare e valorizzare le potenzialità dei centri commerciali (offerta, posizione...); criteri da implementare cooperativamente, con sforzi e costi condivisi, perchè ogni negozio in più è ricchezza per tutti ed ogni esercizio in meno rende tutti più poveri (proprietari degli immobili compresi, a lungo termine). L'amministrazione faccia la sua parte (che non ha mai fatto, qualunque fosse il colore: vadano tutti in stage in Olanda o Saarbruken o almeno a Parma o Ravenna) e dimentichi cadute di stile come la ciclabile della Sforzesca o osservazioni fuori luogo del tipo "le piste ciclabili sono buone solo per il turismo, e fuori città".  O si crea una alternativa alle auto o ci si rassegna a un centro solo residenziale. 
Pedalate, gente, pedalate.



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